La compagnia UnterWasser sbarca in Palestina per prendere parte al Ramallah Contemporary Dance Festival. Durante la loro permanenza, Giulia De Canio e Valeria Bianchi hanno realizzato un workshop sulla manipolazione della carta con gli artisti locali e hanno presentato le loro “scatole”, suggestive installazioni per uno spettatore alla volta.

 

“Siamo cadute tra le rocce di Ramallah e abbiamo visto spettacoli, bevuto Arak e mangiato hummus, ascoltato racconti.
Abbiamo riprovato la sensazione infantile di non comprendere la lingua, l’alfabeto, il valore delle monete.
Abbiamo saputo di passaporti che non servono a nulla, di persone che vedono il mare dalla finestra ma non possono raggiungerlo, di un atelier permanente di arte fondato nel campo di Shatila, dove 40 anni fa esatti sono avvenuti massaccri inauditi e dove oggi ragazzi e ragazze ogni giorno si formano insieme, lavorano, sperimentano tecniche artistiche e teatrali.
Abbiamo osservato dal finestrino degli aerei e notato come da lassù non si vedano linee di confine disegnate sulle montagne, sui mari.”